Da sx: Grazia Dormiente, Corrado Monaca, Antonio Staglianò, Marisa Moltisanti, Maria Laura Fois, Bartolomeo Buscema. |
L’occasione
per esplorare e discutere temi, prospettive e proposte di ricerca è stata offerta
dal libro Dieci parole per pensare,
vivere e amare- Decaloghi per una ecologia umana, sapienziale (2011), di
monsignor Antonio Staglianò, vescovo di Noto.
Grazia Dormiente, presidente dell’Associazione “Giorgio
La Pira”, ha posto l’accento sull’ascendenza lapiriana di alcuni concetti
ispiratori di quell’ambientalismo fautore dell’equilibrio tra natura e sviluppo
e dell’ecologia umana di cui tratta Staglianò. La studiosa, seguendo le
suggestioni emerse dalla lettura dei Decaloghi,
ha parlato della necessità di coniugare il respiro della vita con il respiro
della natura e del creato.
Bartolomeo Buscema, ingegnere meccanico,
giornalista scientifico, ricercatore industriale nei settori delle fonti
rinnovabili e del risparmio energetico, ha illustrato il punto di vista della
scienza sui cambiamenti climatici e le sue cause, ma anche le possibili azioni
di contrasto da parte dei deciso
ri
politici e dei singoli cittadini. Sul riscaldamento globale, ha detto il
ricercatore, c’è ormai l’unanimità degli scienziati. Non così sulle complesse cause
del riscaldamento del pianeta. Ciò, peraltro, è stato funzionale
all’atteggiamento di alcuni Paesi ricchi che, in assenza di evidenze
scientifiche, hanno fatto poco o nulla per ridurre le emissioni inquinanti. Senza
sconfinare nel catastrofismo ambientalista, è dimostrato che il riscaldamento
del pianeta provocherà un aumento dei conflitti e un impoverimento dei paesi
terzomondiali. Ognuno di noi, nel quotidiano, può praticare azioni virtuose per
ridurre l’impronta antropica sul clima, senza aspettare l’intervento dei
decisori politici che ha tempi necessariamente lunghi. «L’uomo - ha concluso
Buscema - è nella natura. Nel difendere la natura, difende sé stesso».
Un concetto, questo, ripreso da Maria Laura Fois, nutrizionista,
studiosa delle tradizioni alimentari della Sardegna, nel suo intervento su “Tipicità
e ambiente, l’alimentazione ancestrale mediterranea”. La studiosa ha
individuato nell’alimentazione mediterranea uno dei fattori-chiave
dell’eccezionale longevità che caratterizza alcune aree della Sardegna.
Purtroppo, negli ultimi decenni, il modello alimentare mediterraneo è
minacciato dall’inquinamento ambientale, da un’agricoltura scriteriata e da
nuove abitudini di consumo, mentre aumentano casi di intolleranze alimentari e
patologie degenerative. Migliorare la qualità degli alimenti, recuperando le antiche
tradizioni, significa migliorare la qualità della vita. Per questo la Fois
porta avanti da anni, grazie alla sua cooperativa sociale “Ugualmente verde”, la
proposta di un’agricoltura eco-biologica, certificata con un marchio di
qualità. «Non basta mettere al bando le sostanze tossiche - ha detto la Fois -
occorre che le colture rispettino la tipicità, i ritmi naturali e i cicli
biologici affinché si sviluppino adeguatamente le sostanze protettive e le
vitamine attive».
Corrado Monaca, già presidente nazionale del
Movimento Azzurro e oggi ambasciatore dell’area euro-mediterranea per
l’associazione ambientalista, ha presentato una sintesi efficace dei temi
racchiusi nei Decaloghi di Staglianò,
sottolineandone l’alto valore educativo e formativo.
Le conclusioni del convegno sono state affidate al
vescovo di Noto Antonio Staglianò. Il prelato, nella sua brillante
dissertazione, ha parlato del rischio di un declassamento della fede cattolica
a religione civile e del conseguente degrado dell’uomo. I guasti di ciò sono
sotto gli occhi di tutti: la crisi, cui stiamo assistendo, non è soltanto
economica, ma è anche sociale, etica, di senso e di valori.
Questo processo di svilimento, secondo Staglianò,
affonda le radici nel pregiudizio del razionalismo seicentesco il quale ha
“espropriato” l’essenza alla natura e alle cose, per attribuirla in forma
esclusiva all’essere pensante. L’atteggiamento arrogante e predatore dell’uomo
sulla natura, che ne è derivato, ha portato a trascurare le relazioni profonde e
«l’incantamento relazionale» del creato.
Da
qui la proposta, contenuta nei Decaloghi,
di un’ecologia nuova, in cui questione ambientale, conflitti sociali e dignità
e libertà dell’uomo siano inscindibilmente legati.
Info e contatti:
Movimento Azzurro
E-mail: info@movimentoazzurro.eu