Modica
(RG) - Sarà a gennaio nelle librerie il volume “La dolceria Bonajuto, storia
della cioccolateria più antica di Sicilia” di Giovanni Criscione (Kalòs
edizioni d’arte, Palermo, pp. 160, € 28,00).
Si
tratta di un saggio di storia d’impresa dedicato all’azienda che ha contribuito
in maniera determinante a rilanciare il cioccolato artigianale di Modica, un
prodotto lavorato a freddo e senza aggiunta di grassi, una curiosità dolciaria
unica al mondo che per la cittadina siciliana è diventato, da circa vent’anni, un volano di sviluppo per
il turismo e l’economia.
Il
libro ripercorre vicende pubbliche e private, crisi e sfide, sconfitte e
successi di una famiglia di dolcieri che da sei generazioni si tramanda la
passione per le tradizioni e l’artigianato di qualità.
L’autore
ricostruisce attraverso documenti, carte d’archivio e immagini d’epoca le origini
della fabbrica di cioccolato fondata agli albori dell’Ottocento da Francesco
Ignazio Bonajuto. Nel 1820 l’imprenditore modicano aprì un’aromateria, con interessi
nel campo della lavorazione cioccolatiera e del commercio della neve (ghiaccio)
utilizzata per preparare sorbetti e gelati. Francesco Ignazio morì nel 1854
lasciando in eredità al figlio Federico una bottega di gelatiere-sorbettiere
con annesso un «fattoio del ciccolatte», un frantoio per la
lavorazione delle
fave di cacao. Federico (1822-1899) consolidò l’azienda, concentrando i propri
interessi nel settore del cioccolato, all’epoca in forte espansione. Ma fu
Francesco (1861-1932) a perfezionare la barretta artigianale, ottenendo la
medaglia d’oro all’Esposizione internazionale di Roma nel 1911. Sotto la sua
gestione, la Dolceria divenne un ritrovo di socialisti. Egli stesso tentò l’avventura
politica nel 1920 con il Partito socialista riuscendo eletto nel Consiglio
provinciale di Siracusa, che restò in carica pochi mesi. Alla sua morte
l’azienda, per il tramite di un’adozione, passò a Carmelo Ruta (1916-1992), già
apprendista nel laboratorio della dolceria. A guidare l’Antica Dolceria
Bonajuto oggi sono Franco e il figlio Pierpaolo, rispettivamente quinta e sesta
generazione di imprenditori.
Dall’industria
della “neve” utilizzata per sorbetti e gelati alla lavorazione del cacao sull’arcaico
metate, dai caffè della belle èpoque fino ai nostri giorni, si snoda un viaggio
inedito e affascinante alla scoperta di mestieri scomparsi, tradizioni
artigianali e tesori gastronomici “sepolti” in un territorio che fu un’enclave
spagnola in terra di Sicilia.
Giovanni
Criscione (Ragusa, 1972), giornalista, dottore di ricerca, collabora con la
cattedra di Storia contemporanea della Struttura didattica speciale di Lingue e
letterature straniere dell’Università di Catania, sede di Ragusa. Si è occupato
di antifascismo e di storia economica (it.linkedin.com/pub/giovanni-criscione/28/504/a29/)
.
Info
e contatti
Antica
Dolceria Bonajuto
Corso
Umberto I, n. 159 – Modica (RG)
http://www.bonajuto.it/