Modica (RG) - Il libro "I filosofi della Quarta Sezione", recente fatica letteraria di Diego Guadagnino, penalista nonché apprezzato poeta, scrittore e saggista, sarà presentato sabato 23 agosto alle ore 21.00 nello Spazio espositivo "Area Ciarciolo" di Corso Mediterraneo 20 a Marina di Modica.
Ne discuterà con l'autore lo storico e giornalista Giovanni Criscione che alternerà i propri interventi con le letture di alcuni brani del libro a cura dell'attore Giorgio Sparacino. L'evento, che inaugura uno spazio artistico e letterario che a Marina mancava, è organizzato con il patrocinio del Comune di Modica, dell'Ascot (Associazione commercianti e operatori turistici di Marina di Modica e Maganuco) e dello studio di architettura Santo Caccamo.
"I filosofi della Quarta Sezione" (Edizioni Clandestine) è un libro a metà tra il romanzo filosofico e il romanzo giudiziario. È ambientato nella metà degli anni Ottanta del Novecento a Cabiria, un luogo immaginario della piccola provincia siciliana. Ne sono protagonisti alcuni dissidenti del Partito comunista, i quali espulsi dalle altre tre sezioni del Partito presenti nella città, ne hanno fondato una quarta. Ma la loro è una sezione sui generis. Dove i componenti parlano di filosofia e di letteratura. E tra loro si chiamano non "compagni" ma "colleghi" in quanto si ritengono dei filosofi. Le loro attività, aventi come scopo l'emancipazione e l'elevazione degli uomini, sono assorbite per lo più dalle riunioni della Commissione dei pensieri che seleziona, classifica, giudica e pubblica su una apposita bacheca i pensieri migliori che le vengono sottoposti da iscritti e simpatizzanti.
Il protagonista del libro, nonché fondatore e animatore della Quarta Sezione, è il geometra Calogero Vinci, uomo di grande cultura e rettitudine, scevro da ogni forma di amor proprio, che a un certo punto della vicenda rimane impigliato in un processo che lo vede imputato per falsa testimonianza, ordito ad arte da oscuri manovratori. Guadagnino racconta l'intrecciarsi di storie di militanza e d'amore in una cittadina corrosa dalle maldicenze e dall'arretratezza, sullo sfondo di vicende politiche ed elettorali, tra mafia e appalti, scandali e processi nella Sicilia degli anni Ottanta. Un libro godibilissimo, pervaso da una fine ironia e da una straordinaria capacità di penetrazione psicologica, che è stato considerato dalla critica una felice eccezione nel grigio panorama della narrativa nostrana, sia per la notevole capacità inventiva dell'autore sia per la "sintassi geometrica" in cui i periodi si susseguono con stringente consecutività logica.
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"I filosofi della Quarta Sezione" (Edizioni Clandestine) è un libro a metà tra il romanzo filosofico e il romanzo giudiziario. È ambientato nella metà degli anni Ottanta del Novecento a Cabiria, un luogo immaginario della piccola provincia siciliana. Ne sono protagonisti alcuni dissidenti del Partito comunista, i quali espulsi dalle altre tre sezioni del Partito presenti nella città, ne hanno fondato una quarta. Ma la loro è una sezione sui generis. Dove i componenti parlano di filosofia e di letteratura. E tra loro si chiamano non "compagni" ma "colleghi" in quanto si ritengono dei filosofi. Le loro attività, aventi come scopo l'emancipazione e l'elevazione degli uomini, sono assorbite per lo più dalle riunioni della Commissione dei pensieri che seleziona, classifica, giudica e pubblica su una apposita bacheca i pensieri migliori che le vengono sottoposti da iscritti e simpatizzanti.
Il protagonista del libro, nonché fondatore e animatore della Quarta Sezione, è il geometra Calogero Vinci, uomo di grande cultura e rettitudine, scevro da ogni forma di amor proprio, che a un certo punto della vicenda rimane impigliato in un processo che lo vede imputato per falsa testimonianza, ordito ad arte da oscuri manovratori. Guadagnino racconta l'intrecciarsi di storie di militanza e d'amore in una cittadina corrosa dalle maldicenze e dall'arretratezza, sullo sfondo di vicende politiche ed elettorali, tra mafia e appalti, scandali e processi nella Sicilia degli anni Ottanta. Un libro godibilissimo, pervaso da una fine ironia e da una straordinaria capacità di penetrazione psicologica, che è stato considerato dalla critica una felice eccezione nel grigio panorama della narrativa nostrana, sia per la notevole capacità inventiva dell'autore sia per la "sintassi geometrica" in cui i periodi si susseguono con stringente consecutività logica.
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