T. Chiappa, Metropolitan, olio su tela, 2015 |
Il filo conduttore che accomuna le opere esposte, come scrive il critico d'arte Bruno Bandini nel testo che accompagna la mostra, è «la complessità di relazioni che si dispongono tra tecnica, talento e inganno». Il gesto (o segno), il colore e la forma sono gli strumenti con cui l'artista riesce a esprimersi e dominare quella complessità. In un'epoca in cui si discute di morte dell'arte, il dominio espressivo di quegli strumenti da parte dell'intelletto e dell'abilità, la forza seducente della bellezza - come nella triade mitologica Prometeo - Epimeteo - Pandora - consentono all'artista di porre con forza l'accento sulle proprie capacità di «esplorarne le pieghe creative, le zone franche», «intravedere vie di fuga, nuove libertà», «avere risposte quando ancora non sono state formulate in forma compiuta le domande».
La mostra, già presentata con successo lo scorso ottobre a Novara nella Galleria Sorrenti e in programma a gennaio a Castel San Giovanni (PC) nella Galleria Spazio Vibò, potrà essere visitata fino al 16 gennaio, da lunedì a sabato dalle ore 16.00 alle 19.30, domenica su appuntamento. La mostra è organizzata con il contributo del Collegio Universitario Lorenzo Valla di Pavia e del Gruppo HBB Srl di Rovellasca (CO).
Info e contatti
Centro d'Arte Malagnini
Via Verdi 20/22 - 21047 Saronno (VA)
Tel. +39 338.7654600
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