La storia delle sorelle Grimaldi è stata raccontata dalla studiosa Teresa Spadaccino in un bel libro pubblicato per la prima volta nel 1998 e più volte ristampato. La vicenda delle nobildonne - costrette forzatamente a entrare in convento da piccole ma capaci poi di ribellarsi alla volontà del genitore, fondatrici nella prima metà dell'Ottocento di ospedali, enti d'istruzione e di beneficenza - si è prestata, attraverso la narrazione teatrale e il linguaggio fotografico, a una riflessione sulla complessità della soggettività e dei sistemi familiari e sociali.
La mostra dal titolo "Concetta e Francesca Grimaldi: dentro e fuori si moltiplicano gli specchi", a cura di Elisabetta Rizza, sarà allestita a Palazzo Grimaldi dal 1° al 18 aprile e potrà essere visitata dalle ore 9.00 alle 13.00 e dalle ore 16.00 alle 20.00 (inaugurazione venerdì 1°, ore 17.30). Gli scatti di Maria Grazia Buscema, Monica Campailla, Gaetano Di Rosa, Giovanni Galfo e Sergio Angelo Scivoletto racconteranno i luoghi di vita della famiglia Grimaldi. In occasione dell'inaugurazione Giuseppe Barone, storico e presidente della Fondazione Grimaldi, traccerà un breve profilo storico-biografico delle sorelle Grimaldi.
Sabato 9 aprile alle ore 21.00 nel Teatro Garibaldi andrà in scena lo spettacolo "La legge invisibile", sulla vita delle sorelle Grimaldi, scritto e diretto da Ruben Ricca, con la partecipazione del Laboratorio di Teatro-terapia e il coordinamento organizzativo di Alessandra Barone ed Elisabetta Rizza (info prenotazioni e botteghino 0932 94 69 91).
«Da anni il Centro diurno dell'Unità di Psichiatria di Modica - spiega Alessandra Barone, sociologa dell'Asp, ideatrice e coordinatrice del progetto - sperimenta, accanto ai percorsi riabilitativi tradizionali, anche progetti culturali più ampi, in collaborazione con enti e istituzioni, ispirati allo studio e alla conoscenza del territorio: il nostro territorio, ricco di valenze storiche, artistiche e culturali, da cui i pazienti provengono e dove si cerca di reintegrarli con il più alto livello di partecipazione possibile». «In particolare quest'anno - continua la sociologa - il progetto ha coinvolto i pazienti nei laboratori riabilitativi di teatro-terapia e di fotografia per lo sviluppo dei processi artistico-creativi e l'acquisizione dei codici espressivi che ampliano il circuito sociale della comunicazione; il rafforzamento delle collaborazioni tra l'Asp e gli enti partner nell'ottica della condivisione dei processi di cura e d'inclusione sociale, nonché la valorizzazione della nostra storia e la sensibilizzazione della popolazione sui temi della salute mentale».
La mostra dal titolo "Concetta e Francesca Grimaldi: dentro e fuori si moltiplicano gli specchi", a cura di Elisabetta Rizza, sarà allestita a Palazzo Grimaldi dal 1° al 18 aprile e potrà essere visitata dalle ore 9.00 alle 13.00 e dalle ore 16.00 alle 20.00 (inaugurazione venerdì 1°, ore 17.30). Gli scatti di Maria Grazia Buscema, Monica Campailla, Gaetano Di Rosa, Giovanni Galfo e Sergio Angelo Scivoletto racconteranno i luoghi di vita della famiglia Grimaldi. In occasione dell'inaugurazione Giuseppe Barone, storico e presidente della Fondazione Grimaldi, traccerà un breve profilo storico-biografico delle sorelle Grimaldi.
Sabato 9 aprile alle ore 21.00 nel Teatro Garibaldi andrà in scena lo spettacolo "La legge invisibile", sulla vita delle sorelle Grimaldi, scritto e diretto da Ruben Ricca, con la partecipazione del Laboratorio di Teatro-terapia e il coordinamento organizzativo di Alessandra Barone ed Elisabetta Rizza (info prenotazioni e botteghino 0932 94 69 91).
«Da anni il Centro diurno dell'Unità di Psichiatria di Modica - spiega Alessandra Barone, sociologa dell'Asp, ideatrice e coordinatrice del progetto - sperimenta, accanto ai percorsi riabilitativi tradizionali, anche progetti culturali più ampi, in collaborazione con enti e istituzioni, ispirati allo studio e alla conoscenza del territorio: il nostro territorio, ricco di valenze storiche, artistiche e culturali, da cui i pazienti provengono e dove si cerca di reintegrarli con il più alto livello di partecipazione possibile». «In particolare quest'anno - continua la sociologa - il progetto ha coinvolto i pazienti nei laboratori riabilitativi di teatro-terapia e di fotografia per lo sviluppo dei processi artistico-creativi e l'acquisizione dei codici espressivi che ampliano il circuito sociale della comunicazione; il rafforzamento delle collaborazioni tra l'Asp e gli enti partner nell'ottica della condivisione dei processi di cura e d'inclusione sociale, nonché la valorizzazione della nostra storia e la sensibilizzazione della popolazione sui temi della salute mentale».