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mercoledì 23 marzo 2016

Lotta integrata ai nematodi e conoscenza dei terreni, questi i temi della Giornata Nematologica al PalAgrisicilia

Da sin. Massimo Mirabella, Francesco Paolo D’Errico,
Renato Inserra, Nicola Greco, Giuseppe Marano,
Umberto Malossini, Alberto Troccoli. 
Vittoria (RG) - I danni alle colture causati dai nematodi sono enormi, soprattutto nel bacino del Mediterraneo. Per combatterli sono necessarie strategie di lotta integrata (mezzi chimici, fisici, agronomici) e la conoscenza complessiva e minuziosa del territorio e dei terreni. Molti rischi provengono anche dalla possibile introduzione di nuove piante dai paesi del Nord Africa. Sono questi alcuni degli elementi emersi a conclusione della Giornata Nematologica della Società Italiana di Nematologia (SIN), organizzata in collaborazione con Mensile Agrisicilia. Il convegno dal titolo “Le problematiche causate dai nematodi all’orticoltura nel bacino del Mediterraneo, con particolare riferimento alla Sicilia. Possibili strategie di difesa”, che si è svolto ieri al PalAgrisicilia, ha visto la partecipazione di circa 300 persone, tra studiosi, docenti, agronomi, tecnici delle colture.

Massimo Mirabella direttore di Mensile Agrisicilia, Francesco D’Errico del Dipartimento di Agraria dell’Università di Napoli “Federico II”, presidente emerito della SIN e Giuseppe Marano, responsabile del Servizio Fitosanitario regionale di Acireale, hanno introdotto i lavori.

Nicola Greco, ricercatore del CNR di Bari (Istituto per la Protezione Sostenibile delle Piante), ha illustrato le principali problematiche ematologiche dell’orticoltura nel Mediterraneo e in Sicilia. «Abbiamo analizzato la situazione attuale – afferma Greco - effettuato una fotografia dell’esistente ed abbiamo esposto le possibili soluzioni. Partiamo dalle cose semplici, dalle buone abitudini, dalle buone prassi che un agricoltore deve adottare: prima di mettere a dimora una pianta, bisogna effettuare un check up completo. Bisogna fare le analisi del sangue, sapere cosa c’è nel terreno. I terreni argillosi o sabbiosi, che caratterizzano la Sicilia e l’area del Mediterraneo, hanno caratteristiche similari. Ma bisogna sapere quali e quanti nematodi sono presenti: questo dipende da vari fattori e anche dalle pratiche agricole che sono state effettuate e dalla successione delle colture».

Francesco Paolo D’Errico ha affrontato, insieme a Antonio Colombo (Regione Siciliana), il tema delle “Strategie di lotta ai nematodi”. «Oggi – ha detto D’Errico - la difesa dai nematodi non può essere affidata a una singola pratica, ma all’integrazione di mezzi (fisici, chimici, fisiologici e agronomici). Le realtà aziendali sono diverse, variano in relazione ai tipi di terreno e alle colture. La lotta ai nematodi deve essere applicata in modo sartoriale, operando le scelte in maniera diversa ed oculata in ciascuna azienda».

Renato Inserra, nematologo del Florida Departement of Agricolture della Florida, ha parlato dei “Nematodi che affliggono l’orticoltura in Florida e le soluzioni adottate”. Il suo intervento è stato dedicato soprattutto all’esclusione dei nematodi nocivi agli agrumi e all’esclusione dei parassiti da quarantena dai vivai. «Ho aperto una finestra sulla situazione in Florida – spiega – che è molto diversa da quella siciliana. In Florida ci sono nematodi diversi che provocano forti infestazioni. Oggi è stato eliminato l’utilizzo di prodotti chimici nocivi all’uomo e all’ambiente. I metodi oggi sono e devono essere diversi: ci si basa su rotazioni, colture di copertura e usi di fumiganti». A conclusione del convegno ha lanciato un appello: «I rischi maggiori oggi provengono dalla possibilità che vengano introdotti in Italia, tramite l’importazione di piante, nuovi nematodi rispetto ai quali il nostro territorio potrebbe trovarsi impreparato. Molto rischiosi sono i nematodi galliggeni, che interessano l’apparato radicale delle piante».

Al termine della mattina, consegnate le medaglie ricordo della SIN a Renato Inserra e Maria Teresa Vinciguerra del Dipartimento di Biologia Animale “Marcello La Greca” di Catania.

Nella sessione pomeridiana, moderata da Francesco Paolo D’Errico e Nicola Greco, le aziende di prodotti fitosanitari hanno presentato le soluzioni già disponibili sul mercato, descrivendone le caratteristiche e le modalità di utilizzo. Tutti i prodotti sono realizzati nel rispetto delle direttive europee che vietano l’utilizzo di prodotti chimici a elevato impatto ambientale.

«Questo convegno - è la conclusione di Massimo Mirabella, direttore di Mensile Agrisicilia - è stata la riprova di quanto sia importante un centro di divulgazione scientifica dedicato alle tematiche dell’innovazione in agricoltura. Mensile Agrisicilia ha stilato un ricco programma di appuntamenti scientifici per il 2016 che trasversalmente toccherà tutti i temi più a cuore a questa realtà produttiva».
F.C.