La mostra, a cura di Susanna Occhipinti e Giuseppe Lo Magno, è incentrata sui provini di stampa, fotografie di piccolo formato, realizzate appunto nell'arco di tredici anni.
«Daniele Cascone - scrive Anna Terranova, autrice di una breve nota critica per la mostra - sceglie delle immagini significative, gli ultimi "controlli" prima dell'opera conclusa, e le usa per raccontare una storia, quella della sua produzione, in due fasi: le opere 2004-2008 e quelle 2009-2016, una sorta di indice in attesa che se ne apra un terza.
La prova di stampa rappresenta per ogni fotografo la prova del nove, anticipazione in miniatura di come sarà la foto finale quindi, eccetto la dimensione, identica a quella e per nulla incompleta. La mostra espone "provini" – molti dei quali inediti – rivelatori di una nuova scoperta o dell'evoluzione del gusto dell'autore».
«Se nelle prime la commistione tra oggetti e corpi - continua Anna Terranova - sembra rispecchiare quella tra disegno, grafica e fotografia, più si va avanti e più le immagini appaiono distillate, spogliate dell'aspetto decorativo e purificate in un dialogo muto tra corpi, oggetti e spazi. Da dettagli quasi incisi si passa a campiture più ampie, a luci più dirette e contesti più reali che non temono di far trapelare il lavoro in studio ma anzi quasi lo esaltano e lo urlano fieramente. Se all'inizio è la tecnica mista a sovrapporre parti di uccelli o maschere ai personaggi rappresentati, nella seconda fase è l'attenzione alla materia e al corpo umano a far sì che i dettagli come fiori, ali, gabbie, animali, rami, nature morte e oggetti si scollino e prendano possesso di uno spazio tutto loro, a bilanciare la composizione».
«Dal movimento alla stasi, dai volti in posizione frontale - conclude - si passa ai profili se non addirittura alla posizione di spalle. Sempre meno interessa l'espressione facciale, sempre più gli oggetti si fanno massicci e schiacciano l'uomo. Da decorazioni funzionali prendono sempre più importanza e peso, divenendo ormai protagonisti della composizione».
La mostra, allestita in collaborazione con la Galleria Lo Magno di Modica, resterà aperta fino al 26 novembre e potrà essere visitata da lunedì a sabato, dalle ore 9.30 alle 13.00 e dalle 16.30 alle 20.00.
Info e contatti
Galleria d'arte Soquadro
Via Napoleone Colajanni 9, Ragusa
cell: 339 384 9867
mail: soquadroragusa@gmail.com
«Se nelle prime la commistione tra oggetti e corpi - continua Anna Terranova - sembra rispecchiare quella tra disegno, grafica e fotografia, più si va avanti e più le immagini appaiono distillate, spogliate dell'aspetto decorativo e purificate in un dialogo muto tra corpi, oggetti e spazi. Da dettagli quasi incisi si passa a campiture più ampie, a luci più dirette e contesti più reali che non temono di far trapelare il lavoro in studio ma anzi quasi lo esaltano e lo urlano fieramente. Se all'inizio è la tecnica mista a sovrapporre parti di uccelli o maschere ai personaggi rappresentati, nella seconda fase è l'attenzione alla materia e al corpo umano a far sì che i dettagli come fiori, ali, gabbie, animali, rami, nature morte e oggetti si scollino e prendano possesso di uno spazio tutto loro, a bilanciare la composizione».
«Dal movimento alla stasi, dai volti in posizione frontale - conclude - si passa ai profili se non addirittura alla posizione di spalle. Sempre meno interessa l'espressione facciale, sempre più gli oggetti si fanno massicci e schiacciano l'uomo. Da decorazioni funzionali prendono sempre più importanza e peso, divenendo ormai protagonisti della composizione».
La mostra, allestita in collaborazione con la Galleria Lo Magno di Modica, resterà aperta fino al 26 novembre e potrà essere visitata da lunedì a sabato, dalle ore 9.30 alle 13.00 e dalle 16.30 alle 20.00.
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