Dario Brevi, La colomba della pace guarda in faccia il suo futuro, acrilici su mdf, 2016 |
In mostra opere di Gianantonio Abate, Dario Brevi, Gianni Cella, Tommaso Chiappa, Davide Ferro, Emanuele Gregolin, Ernesto Jannini, Olinsky, Lele Picà, Massimo Romani, Sabrina Romanò, Leonardo Santoli e Gianfranco Sergio. L'esposizione è impreziosita da un saggio di Edoardo Di Mauro, docente dell'Accademia Albertina, direttore artistico del Museo d'Arte Urbana di Torino e curatore della Biennale d'Arte Moderna e Contemporanea del Piemonte.
Secondo il critico d'arte, la mostra accosta alcuni autori "vicini a un'auspicata storicizzazione, protagonisti degli anni Ottanta e Novanta", ad altri non facilmente classificabili, dotati di una "orgogliosa autonomia di ricerca". La collettiva evidenzia "l'eclettismo stilistico che caratterizza lo scenario dell'arte da un trentennio abbondante. I temi portanti sono quelli tipici della nostra avanguardia, sempre attenta alla grande lezione del passato e della tradizione, al valore aggiunto della manualità, all'uso concettuale della pittura, ad un oggettualismo trasgressivo, ludico ed irriverente".
Se Abate, Brevi e Cella si collocano nella galassia del Nuovo Futurismo, movimento di avanguardia nato a Milano nei primi anni Ottanta e promosso dal gallerista Luciano Inga-Pin, Santoli, Gregolin, Ferro, Picà, Sergio e Jannini, sono attratti dalla "dimensione dell'enigma", da "figure umane, immagini del quotidiano", dalla "analisi corrosiva dell'esistente", che operano un corto circuito tra passato e presente. Dalla cerchi di artisti di Inga-Pin proviene anche Chiappa, che raffigura "luoghi, strade e persone. Moltitudini trafelate ed anonime che popolano la nostra dimensione ubiqua e globalizzata".
Le icone polimateriche della Romanò, invece, echeggiano il mondo della Pop Art e dell'immagine di massa, ma rese originali attraverso "particolari spiazzanti". Olinsky, scrive Di Mauro, "si è inventato una biografia e una storia false ma verosimili, gettando su di se una luce di ironico mistero" [...] "dove personaggi dell'immaginario disneyano fanno la loro comparsa all'interno di capolavori, opportunamente reinterpretati, della storia dell'arte". Romani, infine, è attento alla "sospensione enigmatica e metafisica" di un'immagine realista.
Visite da martedì a sabato dalle ore 16.00 alle 19.00, domenica su appuntamento.
Info e contatti
Centro d'arte Malagnini
Via Giuseppe Verdi 20/22 - Saronno (VA)
www.centrodartemalagnini.com
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Tel. 338 7654600 - 320 3733769