Un momento della visita ai laboratori Betontest. Al centro, con la cravatta bianca il prof. Corrado Monaca, a dx il geologo Angelo Criscione dell'Area sperimentazione. |
Ispica (RG) - Si è concluso ieri, con la visita ai laboratori Betontest (Km. 2 Strada Statale 115 - Ispica Rosolini), il seminario tecnico "Aggiornamenti normativi e tecnici in materia di terre e rocce da scavo", organizzato dalla Consulta provinciale dell'Ordine regionale dei Geologi di Siracusa e dall'Ageosir, l'Associazione dei Geologi della provincia di Siracusa, nell'ambito della formazione professionale obbligatoria.
Il geologo Angelo Criscione (Area sperimentazione Betontest) ha illustrato a una cinquantina di colleghi provenienti dalle province di Siracusa, Ragusa ed Enna le caratteristiche e le funzionalità dei laboratori tecnologici e di ricerca dove vengono effettuate le prove sui materiali da costruzione e le indagini geotecniche. Tali indagini forniscono dati e informazioni necessarie sulla caratterizzazione geotecnica dei terreni e delle rocce nell'area interessata dal cantiere autostradale della Siracusa-Gela.
Il geologo Angelo Criscione (Area sperimentazione Betontest) ha illustrato a una cinquantina di colleghi provenienti dalle province di Siracusa, Ragusa ed Enna le caratteristiche e le funzionalità dei laboratori tecnologici e di ricerca dove vengono effettuate le prove sui materiali da costruzione e le indagini geotecniche. Tali indagini forniscono dati e informazioni necessarie sulla caratterizzazione geotecnica dei terreni e delle rocce nell'area interessata dal cantiere autostradale della Siracusa-Gela.
La visita ai laboratori dell'azienda si è inserita in un più ampio programma formativo, come ha spiegato Mariella Giompapa presidente dell'Ageosir. "Insieme alla Consulta, che rappresenta il braccio dell'Ordine – ha dichiarato la geologa - abbiamo pensato di organizzare un seminario sul tema delle terre e rocce da scavo, alla luce di aggiornamenti normativi quali il Testo unico dell'Ambiente e il Decreto ministeriale 161 del 2012". Il corso prevedeva una parte teorica in aula (5 e il 10 aprile, sede Arpa di Siracusa) e una pratica, con le visite al cantiere autostradale Siracusa-Gela nel lotto Rosolini-Modica e nei laboratori delle aziende Betontest e Sialab, sponsor dell'iniziativa.
"La visita al cantiere autostradale – ha aggiunto la presidente dell'Ageosir - si è svolta questa mattina [mercoledì 12 aprile, ndr], grazie anche alla disponibilità del direttore dei lavori ingegner Angelo Puccia e del Consorzio per le Autostrade Siciliane con l'architetto Federico Bella. A seguire abbiamo visitato il laboratorio Betontest, per vedere dove vengono effettuate le prove geotecniche di supporto alle problematiche di movimentazione della terra nei cantieri di lavoro". L'incontro è stato anche l'occasione per fare il punto sui lavori nei lotti 6 e 8 del cantiere autostradale Siracusa – Gela (tratto Rosolini-Modica). "Abbiamo mostrato sul posto ai partecipanti - ha spiegato Marco Andolina presidente della Consulta provinciale ORGS – come avviene il posizionamento del carro ponte dei conci sui vari piloni del viadotto Salvia e la messa in opera delle strutture in cantiere".
"Possiamo ben dire che si tratta di un "cantiere verde" - ha spiegato Marcello Farina, geologo dell'ARPA di Siracusa e relatore al seminario - La normativa sulle terre e rocce da scavo ha finalità ambientali. Tra le altre, quella di preservare le risorse ambientali evitando di togliere materiale da cava e di non produrre rifiuti. Tutto ciò che viene scavato non va portato in discarica, ma è riutilizzato in loco seguendo le norme vigenti. In questo senso, il cantiere autostradale del lotto 6 può essere preso a modello perché tutto ciò che è scavato viene riutilizzato con dei procedimenti tecnici particolari. E lo stesso può dirsi per i calcari del lotto 8. Da questo cantiere non entra e non esce un millimetro cubo di roccia o di terra".
A conclusione della visita nei laboratori di ricerca Betontest, il responsabile della sperimentazione prof. Corrado Monaca, ha ringraziato gli intervenuti, illustrando gli ambiti di ricerca con sperimentazione innovative in corso e programmate da Betontest inerenti il recupero del patrimonio edilizio esistente in collaborazione col fisico prof. Giovanni Berti (Università di Pisa) e col prof. Francesco Micielli dell'Università del Salento. Ha terminato col l'invito agli intervenuti a non limitarsi all'applicazione delle norme consolidate ma spingersi oltre per una innovazione costante, dando la massima disponibilità ad una proficua collaborazione nell'interesse non solo della specifica categoria professionale ma anche delle professioni tecniche collegate e dell'economia del sud-est della Sicilia.
"La visita al cantiere autostradale – ha aggiunto la presidente dell'Ageosir - si è svolta questa mattina [mercoledì 12 aprile, ndr], grazie anche alla disponibilità del direttore dei lavori ingegner Angelo Puccia e del Consorzio per le Autostrade Siciliane con l'architetto Federico Bella. A seguire abbiamo visitato il laboratorio Betontest, per vedere dove vengono effettuate le prove geotecniche di supporto alle problematiche di movimentazione della terra nei cantieri di lavoro". L'incontro è stato anche l'occasione per fare il punto sui lavori nei lotti 6 e 8 del cantiere autostradale Siracusa – Gela (tratto Rosolini-Modica). "Abbiamo mostrato sul posto ai partecipanti - ha spiegato Marco Andolina presidente della Consulta provinciale ORGS – come avviene il posizionamento del carro ponte dei conci sui vari piloni del viadotto Salvia e la messa in opera delle strutture in cantiere".
"Possiamo ben dire che si tratta di un "cantiere verde" - ha spiegato Marcello Farina, geologo dell'ARPA di Siracusa e relatore al seminario - La normativa sulle terre e rocce da scavo ha finalità ambientali. Tra le altre, quella di preservare le risorse ambientali evitando di togliere materiale da cava e di non produrre rifiuti. Tutto ciò che viene scavato non va portato in discarica, ma è riutilizzato in loco seguendo le norme vigenti. In questo senso, il cantiere autostradale del lotto 6 può essere preso a modello perché tutto ciò che è scavato viene riutilizzato con dei procedimenti tecnici particolari. E lo stesso può dirsi per i calcari del lotto 8. Da questo cantiere non entra e non esce un millimetro cubo di roccia o di terra".
A conclusione della visita nei laboratori di ricerca Betontest, il responsabile della sperimentazione prof. Corrado Monaca, ha ringraziato gli intervenuti, illustrando gli ambiti di ricerca con sperimentazione innovative in corso e programmate da Betontest inerenti il recupero del patrimonio edilizio esistente in collaborazione col fisico prof. Giovanni Berti (Università di Pisa) e col prof. Francesco Micielli dell'Università del Salento. Ha terminato col l'invito agli intervenuti a non limitarsi all'applicazione delle norme consolidate ma spingersi oltre per una innovazione costante, dando la massima disponibilità ad una proficua collaborazione nell'interesse non solo della specifica categoria professionale ma anche delle professioni tecniche collegate e dell'economia del sud-est della Sicilia.