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martedì 6 febbraio 2018

Da Sveva D’Antonio (Potere al Popolo) solidarietà al Comitato docenti mobilitati siciliani

Ragusa - Qualche settimana fa la notizia che un centinaio di insegnanti ragusani, attualmente assegnati in sedi lontane con notevoli disagi per loro e le loro famiglie, minacciava l'uscita in massa dai sindacati, rei di non aver sostenuto una più equa ripartizione delle quote di mobilità, ha fatto clamore sul web e sui giornali, approdando anche sulla stampa nazionale.



Ieri Sveva D'Antonio, candidata alla Camera nel collegio di Ragusa con Potere al Popolo, ha voluto incontrare nel comune capoluogo alcuni esponenti del Comitato per ascoltare le loro storie, comprendere le problematiche di una riforma che ha lasciato irrisolte numerose questioni e contribuire a portare la vicenda all'attenzione degli organi nazionali del movimento di sinistra, che più di altri ha a cuore i temi del diritto al lavoro.

Dall'incontro è emerso che se da un lato la legge 107 del 2015 o della "Buona Scuola" ha stabilizzato il precariato storico, dall'altro ha imposto spostamenti dei docenti in sedi lontane anche mille chilometri dalla regione di appartenenza in base, pena l'esclusione dalla graduatoria per l'assegnazione delle cattedre. Gli accordi iniziali prevedevano, dopo il primo anno, il ricorso alla mobilità per avvicinarsi alle zone di origine, sulla base dei posti che nel frattempo si erano resi disponibili. Sennonché i sindacati hanno siglato unitariamente un accordo che riserva il 60 per cento dei posti liberi alle nuove assunzioni (vincitori degli ultimi concorsi e insegnanti delle graduatorie ad esaurimento), il 30 per cento ai trasferimenti interprovinciali e il 10 per cento ai trasferimenti provinciali, limitando di fatto il rientro degli altri insegnanti, estenuati da un lunghissimo precariato e ora costretti a lavorare lontano da casa. Una situazione complessa, questa, che mette i lavoratori gli uni contro gli altri: da un lato i docenti stabilizzati con la legge 107, dall'altra i giovani insegnanti assunti per concorso. Il Comitato dei docenti mobilitati chiede che, in vista dei prossimi pensionamenti e della conseguente possibilità che si liberino altre cattedre in Sicilia, si riveda la ripartizione delle quote, destinando il 100% dei posti liberi alla mobilità.

«Ho richiesto questo incontro – ha dichiarato Sveva D'Antonio – per capire ciò che sta accadendo dopo la riforma. Sempre più il lavoro, anche quello pubblico, sembra soggetto a ricatti, compromessi irragionevoli, disparità di trattamento, ricorsi che paralizzano le attività scolastiche, dissensi e proteste. Creando una guerra tra due generazioni di insegnanti, a spese della qualità della scuola, della motivazione dei docenti e degli studenti. Per questo ho voluto portare la mia solidarietà a questi lavoratori della cultura, offrendo la mia immediata disponibilità a sostenere e dare visibilità alle loro battaglie».

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Contatti: Sveva D'Antonio (tel. 320 235 2117)