Pozzallo (RG) - È stata pubblicata ieri dal Sindaco Roberto Ammatuna e dall'assessore comunale ai Lavori Pubblici e all'Urbanistica, Rosario Agosta (nella foto), una direttiva di indirizzo con la quale si dà mandato al dirigente dell'ufficio tecnico di predisporre gli adempimenti necessari per l'istituzione del Fascicolo del Fabbricato. Grazie a questo atto amministrativo innovativo il Comune di Pozzallo sarà il primo in Sicilia ad adottare nel regolamento edilizio comunale il Fascicolo del Fabbricato per tutti i nuovi interventi e per le nuove autorizzazioni.
Si tratta di una vera e propria certificazione di qualità, una "cartella clinica" per gli edifici esistenti, redatta da professionisti abilitati che certifica le caratteristiche strutturali, impiantistiche, manutentive e urbanistiche degli immobili. Uno strumento, questo, in grado di analizzare le criticità del patrimonio edilizio esistente e aumentarne i livelli di sicurezza dei residenti e dei numerosi turisti che la città ospita annualmente, anche alla luce dei crolli che si sono verificati a Genova e in altre città italiane.
Già in passato, e non da ora, Pozzallo si è mostrato sensibile al tema. Nel 2005-2008, la Betontest di Ispica, su incarico del Consiglio Nazionale dei Periti Industriali, realizzò il primo fascicolo del fabbricato in occasione della ristrutturazione il Palazzo Pandolfi, facendo ricorso per la prima volta in Italia a tecnologie diagnostiche innovative, tra cui un prototipo di robot che analizzava ai raggi X i materiali strutturali degli edifici, identificando eventuali minacce e microlesioni nella struttura profonda della materia, brevettato dal professor Giovanni Berti docente di Scienze dei materiali nell'Università di Pisa. In quella circostanza furono esaminati settantatré indicatori per la definizione della qualità del fabbricato, suddivisi in undici sezioni di efficienza strutturale, impiantistica e documentale degli adempimenti pubblici e privati, con obiettivi di prevenzione e sicurezza, semplificazione e risparmio. Un lavoro di analisi e ricerca, che ha fatto scuola in Europa e che da allora è stato riproposto per altri edifici pubblici.
Grande soddisfazione è stata espressa, pertanto, da Corrado Monaca, direttore dei laboratori tecnologici e di ricerca Betontest, da sempre sostenitore della necessità di adottare il Fascicolo del Fabbricato a livello nazionale. «Il Fascicolo del Fabbricato – ha commentato Monaca – non solo è in grado di fornire una spinta al comparto edile e disciplinare il mercato evitando speculazioni edilizie poiché il valore di un immobile sarà calcolato in base alle caratteristiche certificate e alla sua sicurezza, ma anche perché diventerà necessario conoscere e conservare elaborati grafici, calcoli delle fondamenta e delle strutture portanti, le istallazioni degli impianti nascosti e intervenire per tempo».
«Come tutte le cose - h concluso Monaca - anche il patrimonio edilizio invecchia. Con la crisi, le manutenzioni si sono ridotte. E il risultato, purtroppo, è sotto gli occhi di tutti con notizie sempre più frequenti di crolli e cedimenti in varie città italiane».
Si tratta di una vera e propria certificazione di qualità, una "cartella clinica" per gli edifici esistenti, redatta da professionisti abilitati che certifica le caratteristiche strutturali, impiantistiche, manutentive e urbanistiche degli immobili. Uno strumento, questo, in grado di analizzare le criticità del patrimonio edilizio esistente e aumentarne i livelli di sicurezza dei residenti e dei numerosi turisti che la città ospita annualmente, anche alla luce dei crolli che si sono verificati a Genova e in altre città italiane.
Già in passato, e non da ora, Pozzallo si è mostrato sensibile al tema. Nel 2005-2008, la Betontest di Ispica, su incarico del Consiglio Nazionale dei Periti Industriali, realizzò il primo fascicolo del fabbricato in occasione della ristrutturazione il Palazzo Pandolfi, facendo ricorso per la prima volta in Italia a tecnologie diagnostiche innovative, tra cui un prototipo di robot che analizzava ai raggi X i materiali strutturali degli edifici, identificando eventuali minacce e microlesioni nella struttura profonda della materia, brevettato dal professor Giovanni Berti docente di Scienze dei materiali nell'Università di Pisa. In quella circostanza furono esaminati settantatré indicatori per la definizione della qualità del fabbricato, suddivisi in undici sezioni di efficienza strutturale, impiantistica e documentale degli adempimenti pubblici e privati, con obiettivi di prevenzione e sicurezza, semplificazione e risparmio. Un lavoro di analisi e ricerca, che ha fatto scuola in Europa e che da allora è stato riproposto per altri edifici pubblici.
Grande soddisfazione è stata espressa, pertanto, da Corrado Monaca, direttore dei laboratori tecnologici e di ricerca Betontest, da sempre sostenitore della necessità di adottare il Fascicolo del Fabbricato a livello nazionale. «Il Fascicolo del Fabbricato – ha commentato Monaca – non solo è in grado di fornire una spinta al comparto edile e disciplinare il mercato evitando speculazioni edilizie poiché il valore di un immobile sarà calcolato in base alle caratteristiche certificate e alla sua sicurezza, ma anche perché diventerà necessario conoscere e conservare elaborati grafici, calcoli delle fondamenta e delle strutture portanti, le istallazioni degli impianti nascosti e intervenire per tempo».
«Come tutte le cose - h concluso Monaca - anche il patrimonio edilizio invecchia. Con la crisi, le manutenzioni si sono ridotte. E il risultato, purtroppo, è sotto gli occhi di tutti con notizie sempre più frequenti di crolli e cedimenti in varie città italiane».
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