Amadeus e Massimo Garaffa a "I soliti ignoti" (Rai Uno) |
Trentasette anni, originario di Giarratana ma residente a Ragusa, Giuseppe detto Massimo ha incuriosito il pubblico per il suo "look" fuori dall'ordinario. Capelli a spazzola, sorriso smagliante che buca lo schermo, abbigliato da antico cantastorie siciliano con tanto di fazzoletto rosso annodato al collo, Giuseppe è stato identificato immediatamente dal concorrente in gara come l'uomo orchestra siciliano. Non era difficile, visto che indossava anche una ginocchiera con tamburelli. Così il conduttore Amadeus, divertito e al tempo stesso incuriosito, lo ha invitato a esibirsi perché - riprendendo simpaticamente la sua battuta d'esordio - «il popolo vuole conoscere!».
E Massimo ha regalato una divertentissima esibizione, indossando il suo MusicArredo, un marchingegno da lui inventato e assemblato che gli consente di suonare simultaneamente ben undici strumenti. Dal campanello della reception alla sampugna siciliana, dalla trombetta alla chitarra, fino al cestello a pedale. E prossimamente si aggiungeranno anche i piatti da suonare con le gambe. «Come Totò nel film "Totò le Mokò"», ha precisato Massimo, che per il suo personaggio si è ispirato appunto al celebre film diretto da Carlo Ludovico Bragaglia. Sulle note di "Vitti na crozza" e al ritmo di tarantella, il "Bob Dylan de "I soliti ignoti" (così lo ha ribattezzato Amadeus) ha contagiato il pubblico con l'entusiasmo, il brio, l'allegria e la simpatia della sua musica. Un inno alla sicilianità, un omaggio all'isola del sole.
Massimo Garaffa, del resto, non è nuovo alle esibizioni televisive. Nel maggio 2018 è stato già ospite di Carlo Conti a "La Corrida", sempre su Rai Uno. E di tanto in tanto fa capolino su Blob (Rai Tre). È anche figlio d'arte, dato che il padre - anche lui appassionato di musica - nel 1992 partecipò a "La Corrida" di Corrado e si classificò secondo. Polistrumentista, cantante e cantautore, Massimo Garaffa, ha iniziato a suonare a dodici anni da autodidatta. Prima con la chitarra elettrica. Poi è passato al basso elettrico e al contrabbasso. Da lì all'idea dell'uomo orchestra, suggerita dalla pellicola di Totò, il passo è stato breve. Lo scorso marzo ha inciso il suo primo album, "Ballo Basilico", interamente autoprodotto, con dieci tracce frizzanti e divertenti dove il folk siciliano incontra un ritmo rockeggiante. Già ieri in tarda serata sui Social si è scatenato l'entusiasmo dei tantissimi amici e dei colleghi che hanno commentato e applaudito la sua apparizione televisiva.
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