Intervento al teatro V. Colonna (da sx Melchiorre Monaca, Corrado Monaca, Giovanni Berti). |
Ai fini del progetto, è stato effettuato un monitoraggio dello stato di salute di scuole, uffici, immobili storici e di pregio, in otto comuni delle province di Ragusa e Siracusa individuati di concerto con le amministrazioni locali, al fine di rilevare eventuali criticità e individuare gli interventi di messa in sicurezza, tenuto conto del progressivo invecchiamento delle strutture e dell'elevato rischio sismico della zona.
Nel corso delle attività di ricerca è stata sviluppata una nuova metodologia d'indagine che fornisce una mole di dati a livello macro, micro e nanoscopico sui materiali da costruzione. Per interpretarli e renderli confrontabili è stato elaborato un sistema di correlazione, basato su principi di intelligenza artificiale a Rete Neurale.
«Prevenire è meglio che curare – si legge nel testo - Questo principio non vale solo per la salute delle persone, ma si può estendere anche a quella delle opere pubbliche e più in generale dei manufatti edilizi. Se, per esempio, consideriamo l'età media di infrastrutture come i ponti, oltre 50 anni, o la forte sismicità di molte aree del nostro Paese ci rendiamo conto quanto sono importanti strumenti di monitoraggio dello stato di salute delle opere edili e infrastrutturali per intervenire tempestivamente con l'adeguata manutenzione. Strumenti come quelli sviluppati dal programma di ricerca di Betontest SRL».
Metodologie e strumenti innovativi e di rilevante importanza, dunque, che consentono di analizzare lo stato di salute delle opere in calcestruzzo e in acciaio direttamente in loco, dunque tenendo conto anche delle tensioni di esercizio e di una serie di parametri che un campione analizzato in laboratorio, non può più restituire. Le sue applicazioni spaziano, pertanto, dai settori dell'edilizia e del rischio sismico al rilevamento di criticità nei viadotti stradali e autostradali e nei manufatti in cemento armato.
«Il successo del progetto ISMERS - spiega il prof. Giovanni Berti, consulente scientifico del progetto e fondatore della XRD -Tools srl - ha aperto un tunnel nella conoscenza dei materiali impiegati in edilizia e nella diagnostica degli stessi, quando sono in esercizio; le ricadute si evidenzieranno per alcuni anni. Tra gli elementi di successo citiamo: la trascrizione del linguaggio "diffrattometrico a raggi x" in linguaggio più vicino all'ingegneria strutturista. Questa trascrizione si è qui limitata alla resistenza meccanica a compressione, con un'affidabilità indicata al 62%. È necessario uno sforzo di convergenza tra scienza e ingegneria per osservare la migrazione di effetti dalla scala nano-microscopica a quella macroscopica. Con ISMERS, previa elaborazione, calibrazione, correlazione, confronto con riferimenti, è stato possibile osservare da dati in loco le variazioni dell'assetto reticolare direzionale in materiali simili ma sottoposti a carichi strutturali differenti con una sensibilità superiore ai dati tradizionali. Se sono stati osservati significa che potranno essere misurati e monitorati nel tempo. Prevenire è più economico che curare; ne segue che anche altri soggetti sono chiamati ad uno sforzo di convergenza per introdurre aspetti davvero innovativi a beneficio della società civile».
«I risultati del progetto ISMERS - spiega Francesco Micelli, docente di Tecnica delle costruzioni (Dipartimento di Ingegneria dell’Innovazione, Università del Salento) - permettono di ampliare il panorama tecnologico nel campo della diagnostica strutturale delle costruzioni storiche, civili, infrastrutturali. Il campo della diagnostica strutturale costituisce una delle sfide più interessanti nel mondo delle costruzioni, proprio perché esso richiede l’impegno di forze multidisciplinari, in un settore che tradizionalmente si basa su approcci di tipo quasi artigianale. L’impiego della diffrattometria per la conoscenza dei materiali, del loro stato di degrado in opera, e della loro condizione meccanica di servizio, costituisce una reale innovazione nei processi di conoscenza e monitoraggio delle strutture, mediante tecniche di tipo non distruttivo. L’implementazione di una rete neurale, capace di auto istruirsi attraverso i dati ottenuti dal rilevamento in situ costituisce un ulteriore passo in avanti nel processo di industrializzazione e digitalizzazione in campo edilizio. A questo punto, l’auspicio è quello di continuare con la ricerca in laboratorio, e nello stesso tempo iniziare a mettere in pratica, su importanti casi reali, le conoscenze maturate ad oggi. Il sistema sviluppato da Betontest con i partner del progetto ISMERS è dunque pronto ad operare. Tanto maggiore sarà il numero di informazioni che si riusciranno ad acquisire, tanto più accurati saranno i processi di correlazione che la rete neurale saprà implementare. Dunque man mano che crescerà l’esperienza sul campo, la tecnica non potrà che divenire sempre più affidabile e versatile».
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