Da sx Agnese Legrottaglie, Bruna Colacicco, Mina Corelli |
Bruna Colacicco, con il volume "Eppure sono lieve" (Manni, San Cesario di Lecce, 2019) ha primeggiato nella sezione "libri editi". Il libro racconta la storia di Bruna e dell'amica Giovanna, vittima di un marito aggressivo e manipolatore che la sta poco a poco annientando. Bruna aiuta l'amica in un percorso di consapevolezza che la porterà a chiudere un rapporto distruttivo per sé e per i figli. La tematica di fondo è quella della "violenza psicologica", il mobbing familiare, spesso difficile da riconoscere perché non porta ferite fisiche. Non meno grave, è il tema della "violenza assistita", che riguarda i figli minori costretti ad assistere a episodi ripetuti di abuso e a respirare in famiglia l'aria malsana della sopraffazione. Il libro, con una narrazione accattivante e lieve, intervallata dalle poesie di Giovanna, rappresenta un esempio di romanzo di impegno civile.
La giuria del premio, per la sezione libri editi, è composta quest'anno da Claudia Bruno, giornalista Rai, Agnese Legrottaglie, Danilo Sabino, Antonietta Rubino. Per la sezione inediti (sedici premiati nelle sezioni prosa e poesia, per giovani e adulti) è costituita da Michele Iacovazzi, Mariella Muzzupappa e da Mina Corelli, presidente del CIF di Fasano.
A consegnare il premio a Bruna Colacicco è stato il vicesindaco Giovanni Cisternino. «Il romanzo, condotto a due voci – si legge nella motivazione della giuria – mescola diversi linguaggi: narrazione, diario, poesia per affrontare un tema tanto attuale quanto ancora poco conosciuto: il mobbing familiare, il maltrattamento domestico, non solo fisico, ma anche e sopratutto psicologico, che intrappola le donne in una relazione distruttiva. La protagonista trova però nella scrittura e nell'amicizia una possibilità di riscatto, segno che l'emancipazione femminile non è solo utopia».
«Ringrazio gli organizzatori di questo concorso e la presidente del CIF – ha detto Bruna Colacicco - Sono molto felice di questo riconoscimento che mi fa sperare di essermi avvicinata all'obiettivo del mio lavoro: dare un contributo alla comprensione di un fenomeno subdolo, difficile da individuare e da spiegare nei suoi meccanismi e nelle conseguenze spesso indicibili. Accanto ai trattati tecnici per gli addetti ai lavori, ai saggi divulgativi e alle testimonianze crude, è necessario affiancare storie reali ed esemplari, raccontate nel linguaggio del romanzo e della fiction. Sono forme narrative potenti queste, capaci di raggiungere chiunque, di proiettare il lettore dentro gli avvenimenti, dentro le emozioni e i sentimenti, a fianco dei protagonisti nel percorso per raggiungere la consapevolezza, e di far capire con naturalezza, anche fenomeni difficili, complessi e subdoli come questi».
«Il premio Letterario Donna – ha detto la presidente Mina Corelli - è nato nel 1987 per dare spazio e voce alla scrittura al femminile. Nel tempo, abbiamo voluto dare un'impostazione diversa e oggi il premio è aperto alla partecipazione di uomini e donne e spazia su varie tematiche, cercando di incontrare tutti i gusti letterari, anche quelli giovanili. Anche la composizione della giuria rispecchia questa finalità. L'obiettivo è promuovere la scrittura e, con essa, la cultura. Esso è ormai un punto di riferimento importante per la nostra regione e la massiccia partecipazione di quest'anno, con la presenza di opere di ottimo livello e provenienti da tutta Italia, ne è una conferma».
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