Mantova (MN) - La luce è un'idea sociale alla Biennale Light Art di Mantova 2022. Nella splendida Casa di Andrea Mantegna, dal 27 maggio al 28 agosto, ventisei artisti di spessore internazionale si ispirano alla "ricerca contemporanea sulla Luce, tra Arte e Design". Un confine sottile, questo, che permette di concepire fonti luminose e chiaroscuri come esperienze emotive e relazionali tra luoghi e persone. È una visione attualizzante, nella quale risulta profondamente significativa la performance "Circe. Amore e guerra" di Marilena Vita, invitata al festival mantovano curato da Vittorio Erlindo. Sabato 28 maggio alle ore 21.30 la poliedrica ed esuberante artista siracusana evocherà attraverso il fascino della leggendaria incantatrice l'archetipo che, reso celebre dagli Amores di Ovidio, rimanda al dramma bellico contemporaneo.
L'opus di Marilena Vita, che trova fascino e luogo nel progetto inedito della performance mantovana "Circe. Amore e Guerra", è l'eterno femmineo colto nello studio degli archetipi, la Sicilia tra mito, rituali e storia, lo straniamento personale di carrolliana memoria, il tempo ritrovato nel gesto ludico, il viaggio immaginifico come astrazione della coscienza sociale, la riflessione sull'ambiguità del segno. La sua ricerca artistica caratterizzata dalla precipua metamorfosi dell'atto creativo ha ispirato scritti critici di Gillo Dorfles, Edward Lucie Smith, Ante Glibota, Gèrard Georges Lemaire, Aldo Gerbino. Un pensiero su tutti, quello di Carmelo Strano, coglie in modo inequivocabile l'anima dell'artista siciliana: «Che sia fotografia, performance, dipinto, video, Marilena Vita naturalmente comunica e commuove. In maniera ambigua "gioca". Il suo messaggio è per così dire "ingabbiato" da un'ellisse e riesce a strappare la complicità del fruitore. La sua fotografia è il dominio in cui la performance e il video vengono esaltate. E cantano un unisono gregoriano. Non privo di sacralità. Anche quando il corpo si accampa con prepotenza non solo come protagonista inevitabile della scena ma anche quale deuteragonista naturale dell'autocoscienza dell'artista».
"Circe. Amore e guerra" è un site-specific che Marilena Vita ha concepito per la Biennale Light Art di Mantova di quest'anno. La riflessione iniziale dell'artista ha subìto delle interferenze sostanziali a causa del contingente conflitto in Ucraina: i tragici sviluppi investono di maggiore carica emotiva il ruolo della creatura mitologica. Circe è dispensatrice di bene e di male, di luce e bellezza da un canto e di dolore e oscurità dall'altro. Figlia di Elio e della ninfa Perseide, la dea che reca in sé il seme della magia, diviene simbolo di trasformazione dell'umano in non-umano e della passione in conflitto, perfetta incarnazione delle due facce dell'Essere: amore e guerra.
La performance di Marilena Vita, sponsorizzata da Lanterne Magiche Ortigia e da Fimesa spa, sarà accompagnata da un video, anch'esso inedito, a lei dedicato dal noto architetto e artista multimediale brasiliano Emanuel Dimas de Melo Pimenta.
Info e contatti:
www.biennalelightart.it
info@biennalelightart.it
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