Ragusa - Un'Europa senza identità, succube della Nato, non sta riuscendo a fare nulla per impedire la guerra in Ucraina. E un nuovo conflitto mondiale rischia di scatenarsi proprio in Europa.
Parla l'industriale del marmo Giovanni Leonardo Damigella e commenta gli ultimi, tragici eventi internazionali. Damigella condanna il conflitto in corso, senza se e senza ma, condanna l'aggressione dell'Ucraina da parte della Russia, ma guarda anche e soprattutto alle cause che hanno scatenato questo conflitto ed agli errori dell'Europa.
«L'Unione europea non ha ancora una vera identità. C'è un popolazione di 450 milioni di abitanti, ben maggiore di Usa e Russia, ma non riusciamo ad imporre la nostra forza. Non abbiamo una politica estera coesa, non abbiamo un esercito. Usa e Russia combattono "da lontano" una guerra che interessa il territorio europeo. Si rischia la terza guerra mondiale che, con le attuali armi di distruzione di massa, sarebbe deleteria. Gli errori dell'Unione Europea sono iniziati nel 1989, dopo il crollo del muro di Berlino e dell'impero sovietico. Avremmo dovuto far entrare la Russia nell'Unione Europea, anziché continuare ad alimentare le contrapposizioni, con l'alleanza con la Nato e la corsa agli armamenti nelle regioni di confine. Essere filo americani lo ha impedito. Non si riusciti ad avere un'identità europea, dipendiamo sempre dagli americani e questo è il risultato.
Inoltre, in Italia, una cultura di sinistra, che ha distrutto metà dell'apparato industriale italiano - la "cultura del no" a tutto - ha fatto danni enormi: obbedendo ad un falso ambientalismo, non abbiamo creato fonti di energia alternativa e lo stiamo scoprendo adesso, con la crisi energetica. Per decenni, abbiamo detto no a numerose soluzioni che avrebbero potuto risolvere il problema del nostro fabbisogno energetico: invece ci si è opposti a tanti progetti e ora ne paghiamo le conseguenze. Anche oggi, in Sicilia, ci sono molti progetti per fotovoltaico, eolico, biomassa ed altro, già presentati alla Regione da privati, fermi in attesa di autorizzazione: con essi, si potrebbe produrre energia pari a quattro volte il nostro fabbisogno.
E nel mondo si stanno imponendo nuovi scenari: i cinesi si stanno accaparrando le materie prime dell'Africa, la Cina ha già conquistato l'Africa, sottomessa economicamente ai cinesi, che si stanno accaparrando le materie prime; ora, con le sanzioni, stiamo regalando anche la Russia e le sue materie prime. Oggi la Cina si sta preparando a conquistare il mondo: di recente, ha messo in cantiere la realizzazione di 35 portaerei e la portaerei è una unità che porta la guerra ovunque. Tutto questo sta accadendo anche a causa dell'inadeguatezza della politica europea, mentre gli Stati Uniti fomentano anch'essi la guerra».
Secondo Damigella, il conflitto attuale ha messo in evidenza il "nervo scoperto" della politica europea: gli errori e l'inadeguatezza, aver abdicato al proprio ruolo centrale nella politica mondiale, ha portato il Vecchio Continente in una situazione di grande rischio: con il rischio di «una guerra tra Russia e Stati Uniti che verrebbe combattuta non sui loro suoli, ma in territorio europeo». La consapevolezza degli errori commessi e della necessità di invertire la marcia, è il presupposto minimo per far si che in futuro qualcosa possa cambiare.
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