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martedì 21 giugno 2022

Cooperazione euro-mediterranea, rilanciare i progetti di sviluppo sull’arte e la cultura

Nei giorni scorsi l'ufficio stampa e comunicazione del Ministero della Cultura ha diffuso un comunicato nel quale si dà ampio risalto a un'importante azione di diplomazia culturale, denominata "Iniziativa di Napoli", che riunisce in un dialogo permanente tutti i Ministri della Cultura dei 25 Paesi dell'Area euro-mediterranea, per sollecitare le istituzioni europee a investire maggiori risorse nella cooperazione culturale nella regione euro-mediterranea in vista di obiettivi ambiziosi. Il Ministro della Cultura, Dario Franceschini, ha sottolineato il valore dell'iniziativa, in un momento così difficile sul piano internazionale, aggiungendo che – citiamo letteralmente - «Questa importante azione di diplomazia culturale è stata fatta in un terreno che non esisteva. Un incontro di tutti i Ministri della Cultura del Mediterraneo non ha precedenti.» 

Non tanto per smentire il Ministro, quanto per ribadire la primogenitura di un'iniziativa che si inscrive nella storia della cooperazione euro-mediterranea, Corrado Monaca, già presidente nazionale del Movimento Azzurro, ha ricordato che la prima concertazione culturale tra Paesi dell'Area euro-mediterranea risale al "Mediterranean Sea Basin Joint Operational Programme" del 2008-2009, sotto il patrocinio dell'Unione Europea e dell'ENPI (European Neighbourhood and Partnership Instrument), lo strumento europeo di vicinato e partenariato.

«All'epoca – spiega Monaca - l'associazione ambientalista da me presieduta, ispirandosi ai principi di Giorgio La Pira relativi al Mediterraneo come Oasi di pace, sottoscrisse un accordo di partenariato come soggetto capofila con i rappresentanti di istituzioni culturali di sei Paesi dell'area euro-mediterranea, segnatamente Spagna, Francia, Tunisia, Giordania, Malta Italia. L'ambizioso progetto prendeva in considerazione quattro ambiti: letteratura, arte, tecnologia delle costruzioni e ambiente. Sul fronte culturale (International Oasis of Author") per l'Italia erano previste delle azioni sia in Sardegna che in Sicilia, rispettivamente nel segno di Grazia Deledda e di Luigi Capuana. Nel Sud-est della Sicilia, si realizzarono due progetti: uno, in provincia di Ragusa, a carattere agrituristico e ambientale; l'altro, in provincia di Siracusa, con la nascita di un impianto per lo sport, il tempo libero, la cultura e l'aggregazione sociale. Si è trattato, peraltro, di iniziative auto-propulsive, a costo zero per le casse degli Enti pubblici, sorte grazie al volontariato e ai privati. Una volta avviate, tali iniziative si sono rette da sole e sono tuttora in funzione. La mancanza di fondi - ma non solo - ha poi interrotto la collaborazione già in essere con i Paesi partner. Tuttavia, alcuni progetti si sono realizzati successivamente, in altri contesti. Penso, per esempio, all'analisi e al monitoraggio dei viadotti e degli edifici o, ancora all'inclusione della letteratura tra gli "indicatori" utili a rafforzare la convivenza tra i popoli e la crescita globale. Questo progetto, in particolare, è portato avanti con l'Associazione internazionale dei critici letterari (AICL) presieduta da Neria De Giovanni. L'associazione ogni anno organizza un convegno su un tema letterario in un paese diverso, coinvolgendo studiosi di vari Paesi. Peraltro, la recente tappa di Modica, dove si è parlato di Quasimodo e della poesia civile, ha usufruito del patrocinio del ministro della Cultura Franceschini».

I contenuti dei progetti del 2008-2009 erano simili in tutto e per tutto agli obiettivi descritti nel documento finale della "Iniziativa di Napoli". Qui si sottolinea, infatti, che la cultura è un bene comune dei popoli del Mediterraneo, ma è anche un sostegno per società ed economie prospere, inclusive e sostenibili; che è necessario sostenere l'educazione alla pace e alla solidarietà, promuovere la diversità culturale e linguistica; esaltare i valori del patrimonio culturale comune e della cultura condivisa; contrastare il traffico illegale di beni culturali e la distruzione intenzionale del patrimonio culturale; riconoscere l'importanza della cultura per il clima; sostenere la mobilità e lo scambio di talenti.

«Sarebbe il caso - conclude Monaca - di rilanciare e riproporre, all'interno della nuova cornice istituzionale voluta da Franceschini, i progetti per le Oasi internazionali, incoraggiando una progettualità multidisciplinare attenta allo sviluppo umano e sociale, all'innovazione e alla cooperazione culturale, creando nuove occasioni di scambio e di ricerca, di dialogo e di confronto. Ci auguriamo che si realizzi l'obiettivo di arrivare a una ministeriale della Cultura permanente del Mediterraneo e all'istituzione di una Capitale della Cultura del Mediterraneo, da eleggere di volta in volta nell'ambito dell'Unione Europea e dell'Unione del Mediterraneo».


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