Milano - Dal 19 maggio al 4 giugno la Casa della Cultura, in Via Borgogna 3, omaggia con un'importante mostra uno dei maggiori artisti italiani del Novecento: Marco Almaviva. "Pittura oltre il supporto, dalla Filoplastica agli Artefatti", questo il titolo della personale curata da Aldo Gerbino e Marco Marinacci, sarà inaugurata domenica 19 giugno alle ore 17.
Marco Almaviva (Novi Ligure, 1934) ha sviluppato un percorso artistico significativo che lo ha reso una delle figure principali nel panorama artistico contemporaneo. Pur avendo una formazione tecnico-scientifica, ha coltivato i suoi interessi artistici negli anni '50 a Milano, frequentando l'ambiente di Brera, lo scultore Francesco Messina e il gallerista Peppino Ghiringhelli. Alla metà di quel decennio conosce Carlo Carrà, Dino Buzzati, gli ambienti delle avanguardie e il critico Giorgio Kaisserlian, riferimento per l'opera di Fontana e lo Spazialismo. Si fa forte in lui l'esigenza di una ricerca linguistica e poetica autonoma con cui esprimere il suo rapporto con la natura. Così, tra il 1966 e il 1967, mette a fuoco una ricerca che chiama Tonaltimbrica, che si contraddistingue per per l'uso innovativo di toni e timbri nella pittura. Il dipinto "Palpito primordiale" (1967) diventa il manifesto e l'emblema della sua sensibilità tonaltimbrica.
Nel 1969 si trasferisce a Genova. Fonda la Galleria Amaltea, votata alla documentazione della propria attività. Comincia a elaborare il concetto di Filoplastica, che segna il passaggio dall'immediatezza del dato naturale all'indagine in profondità sulla materia. Il segno tonaltimbrico volge verso il filamento, sinuoso e sottile, che si fonde con la base cromatica. L'impianto filoplastico domina la sua pittura negli anni Settanta. Alla fine di quel decennio, si trasferisce a Borgo a Buggiano, in Toscana, dove nascono due fondamentali cicli pittorici, "Le forme dal mondo tolemaico" e "La materia dei Lembi". Si tratta di un'enfatizzazione di quella materia cristallina e impalpabile che costituisce il tratto distintivo della Filoplastica e che segna la sua distanza dal clima del «ritorno alla pittura» agli inizi anni Ottanta. La sua capacità di innovare costantemente la sua pratica artistica, esplora nuove tecniche e concetti e creando un corpus artistico unico confluito nel 2001 nell'Archivio Almaviva.
Nel 2019 nasce la sua ultima ricerca che viene presentata a Genova, allo Spazio46 di Palazzo Ducale. I critici Paolo Bensi e Sandro Ricaldone presentano tre opere di Marco Almaviva basate su una pittura che precede la formazione del supporto. È una ricerca il cui seme risale al1965. Già allora, Almaviva concepisce, con Giorgio Kaisserlian, l'idea del dipinto da realizzare senza il presupposto di una superficie precostituita su cui stendere il colore. Non c'è dubbio che gli stimoli di fondo in questa direzione vengono da Lucio Fontana, anche se Almaviva non frequenta mai i territori dello Spazialismo, pervicace, sempre, nel cercare una sua propria via. Ecco, così, nel 2019, in un terreno si direbbe di corsi e ricorsi storici, gli "Artefatti", insistenti sulla serie chiamata "Lineari -Literal texture" (2020) e la serie chiamata "Rectoverso-Literal texture" (2021), entrambe precedute dagli "Archetipi" (2018-2019).
Nel 2022 le edizioni FYINpaper e Innerself, Milano-Adelaide, pubblicano la monografia Marco Almaviva, The Filoplastica and its Developments, curata da Gérard-Georges Lemaire e Carmelo Strano
Scrive di lui Aldo Gerbino: "Quando il tessuto si scompone in tagli giallastri, ecco affiorare il purissimo reticolo vitale, pronto ad altre lacerazioni, ferite, escavazioni al fine di stabilizzarsi nel restringimento d'uno spazio da occupare nel modo più armonioso e in una prossemica la cui sonorità spaziale possa mettere in luce, con chiarezza, il rapporto spazio-ambiente-oggetti in quella precisa linea di sguardo tra l'artista e la sua corporeità.
La mostra, in collaborazione con FYINpaper.com (Daily Geoculture Review), potrà essere visitata fino al 4 giugno, da lunedì a venerdì dalle 9.30 alle 12.30 e dalle 15 alle 18.
Marco Almaviva (Novi Ligure, 1934) ha sviluppato un percorso artistico significativo che lo ha reso una delle figure principali nel panorama artistico contemporaneo. Pur avendo una formazione tecnico-scientifica, ha coltivato i suoi interessi artistici negli anni '50 a Milano, frequentando l'ambiente di Brera, lo scultore Francesco Messina e il gallerista Peppino Ghiringhelli. Alla metà di quel decennio conosce Carlo Carrà, Dino Buzzati, gli ambienti delle avanguardie e il critico Giorgio Kaisserlian, riferimento per l'opera di Fontana e lo Spazialismo. Si fa forte in lui l'esigenza di una ricerca linguistica e poetica autonoma con cui esprimere il suo rapporto con la natura. Così, tra il 1966 e il 1967, mette a fuoco una ricerca che chiama Tonaltimbrica, che si contraddistingue per per l'uso innovativo di toni e timbri nella pittura. Il dipinto "Palpito primordiale" (1967) diventa il manifesto e l'emblema della sua sensibilità tonaltimbrica.
Nel 1969 si trasferisce a Genova. Fonda la Galleria Amaltea, votata alla documentazione della propria attività. Comincia a elaborare il concetto di Filoplastica, che segna il passaggio dall'immediatezza del dato naturale all'indagine in profondità sulla materia. Il segno tonaltimbrico volge verso il filamento, sinuoso e sottile, che si fonde con la base cromatica. L'impianto filoplastico domina la sua pittura negli anni Settanta. Alla fine di quel decennio, si trasferisce a Borgo a Buggiano, in Toscana, dove nascono due fondamentali cicli pittorici, "Le forme dal mondo tolemaico" e "La materia dei Lembi". Si tratta di un'enfatizzazione di quella materia cristallina e impalpabile che costituisce il tratto distintivo della Filoplastica e che segna la sua distanza dal clima del «ritorno alla pittura» agli inizi anni Ottanta. La sua capacità di innovare costantemente la sua pratica artistica, esplora nuove tecniche e concetti e creando un corpus artistico unico confluito nel 2001 nell'Archivio Almaviva.
Nel 2019 nasce la sua ultima ricerca che viene presentata a Genova, allo Spazio46 di Palazzo Ducale. I critici Paolo Bensi e Sandro Ricaldone presentano tre opere di Marco Almaviva basate su una pittura che precede la formazione del supporto. È una ricerca il cui seme risale al1965. Già allora, Almaviva concepisce, con Giorgio Kaisserlian, l'idea del dipinto da realizzare senza il presupposto di una superficie precostituita su cui stendere il colore. Non c'è dubbio che gli stimoli di fondo in questa direzione vengono da Lucio Fontana, anche se Almaviva non frequenta mai i territori dello Spazialismo, pervicace, sempre, nel cercare una sua propria via. Ecco, così, nel 2019, in un terreno si direbbe di corsi e ricorsi storici, gli "Artefatti", insistenti sulla serie chiamata "Lineari -Literal texture" (2020) e la serie chiamata "Rectoverso-Literal texture" (2021), entrambe precedute dagli "Archetipi" (2018-2019).
Nel 2022 le edizioni FYINpaper e Innerself, Milano-Adelaide, pubblicano la monografia Marco Almaviva, The Filoplastica and its Developments, curata da Gérard-Georges Lemaire e Carmelo Strano
Scrive di lui Aldo Gerbino: "Quando il tessuto si scompone in tagli giallastri, ecco affiorare il purissimo reticolo vitale, pronto ad altre lacerazioni, ferite, escavazioni al fine di stabilizzarsi nel restringimento d'uno spazio da occupare nel modo più armonioso e in una prossemica la cui sonorità spaziale possa mettere in luce, con chiarezza, il rapporto spazio-ambiente-oggetti in quella precisa linea di sguardo tra l'artista e la sua corporeità.
La mostra, in collaborazione con FYINpaper.com (Daily Geoculture Review), potrà essere visitata fino al 4 giugno, da lunedì a venerdì dalle 9.30 alle 12.30 e dalle 15 alle 18.
Disponibile brochure sulla mostra il cui PDF viene spedito gratuitamente su richiesta da inviare a: rose.c.piccolo@gmail.com
MARCO ALMAVIVA
Pittura oltre il supporto, dalla Filoplastica agli Artefatti
a cura di Aldo Gerbino e Marco Marinacci
Dal 19 maggio al 4 giugno 2024
CASA DELLA CULTURA Via Borgogna 3, Milano
vernissage: Domenica 19 maggio ore 17.00
Da lunedì a venerdì 9.30/12.30 - 15.00/18.00
Iniziativa in collaborazione con FYINpaper.com (Daily Geoculture Review)
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