
La mostra, che propone paesaggi "notturni" e visioni crepuscolari, scaturisce da un coacervo di suggestioni artistiche, letterarie e psicologiche. Essa si pone in un rapporto di dialettica alternanza luce-buio con una precedente rassegna dal titolo "La collina del grano duro", che rappresentava un viaggio nella luce e alla ricerca della luce, alla sua massima intensità percettiva.