Capoliveri (LI) - Se qualcuno gli chiedesse quanto tempo ha richiesto la stesura di una delle sue intriganti rime, il poeta elbano Savino Carone potrebbe rispondere: in senso lato, tutta una vita. E direbbe il vero. Per distillare i versi raccolti nella silloge "Sator", appena pubblicata dall'editore Lupi di Sulmona (AQ), sono stati necessari la somma casuale di eventi, lo stratificarsi di vissuti, l'imprimersi di immagini nella memoria, echi di suoni e parole, emozioni di luoghi, suggestioni letterarie e altro, lungo tutto l'arco della sua esistenza.
La raccolta prende il titolo dal primo dei cinque palindromi che compongono l'Arcanum Quadratum, una misteriosa iscrizione latina, oggetto di frequenti ritrovamenti archeologici, che può leggersi da sinistra verso destra o viceversa oppure dall'alto al basso o alla rovescia: sator, arepo, tenet, opera, rotas.